Il 2023 è l’anno dei grandi eventi e dei festeggiamenti importanti: in questo speciale di Giugno celebriamo insieme a voi i 20 anni di un gruppo fantastico, che ha saputo portare una ventata di aria fresca nella nostra vita associativa, gli Sbandieratori Borgo San Nicolò. Ne parliamo con il presidente dell’Associazione Borgo San Nicolò, Francesco De Martino, il segretario Felice Santoriello, la responsabile sbandieratori Roberta Salsano e con il direttivo della nostra Associazione.
Buon Viaggio!
Ciao Ragazzi e ben trovati! Diteci, chi sono gli sbandieratori Borgo San Nicolò?
Gli sbandieratori Borgo San Nicolò sono una realtà che nasce a Cava De’ Tirreni, precisamente nella frazione di Pregiato nel 2003, infatti quest’anno compiamo i nostri primi 20 anni di Associazione. Ci onoriamo di ereditare l’antico nome del Santo Patrono della nostra frazione, che è San Nicola, dal quale discendono anche i nostri colori sociali che ci contraddistinguono. Nel nome della nostra Associazione c’è l’appellativo di cinque contrade che rappresentano le cinque parti immaginarie della nostra frazione: Palmenta, Pregiatello, Salsani, Dominici, e San Nicola, la centrale che racchiude la nostra sede associativa all’interno della nostra chiesa.
I nostri colori sono il giallo e il blu. In realtà sarebbero 4: giallo, blu, bianco e rosso che corrispondono ai colori che negli anni vengono accreditati al santo nelle varie iconografie (ad esempio in alcune ha il mantello azzurro).
L’associazione è da sempre molto attiva sul territorio, con progetti scuola e con tutte quelle iniziative che tendono a sensibilizzare verso il mondo delle bandiere, ma anche in un discorso di più ampio respiro che poi è il mondo folkloristico e storico della nostra città.Ovviamente il mondo degli sbandieratori è un fenomeno anche nazionale e per noi è sempre un piacere confrontarci con altre realtà: tra le varie esperienze che annoveriamo ci sono vari festival in giro per l’Europa, campionati nazionali che abbiamo fatto nel 2006, quelli che andremo a fare quest’anno. Una delle esperienze più significative è quella che ci ha portato a conoscere il gruppo Sbandieratori e Musici di Lanciano con i quali è nata una bellissima amicizia.
Quando è avvenuto il primo incontro tra le nostre associazioni e com’è scoccata la scintilla?
D’amario (Lanciano):
Da diversi anni la nostra manifestazione principale è la Settimana della Bandiera: all’interno della quale vi è una giornata in cui si svolge un torneo, il Trofeo Anxanum. Nel 2014 hanno partecipato per la prima gli amici di Cava e da lì gli anni successivi sono stati sempre presenti a Lanciano e man mano è cresciuta questa amicizia: anche se ci vediamo una volta all’anno è come se la distanza si annullasse.
Francesco (Borgo San Nicolò):
Confermo tutto quello che ha detto il Presidente! Ricordo ancora, come se fosse ieri, quella prima chiamata fatta a Marco Frau; nessuno dei miei ragazzi aveva mai partecipato ad una gara e abbiamo individuato quella di Lanciano tra le più adatte anche per le distanze. Da lì con i vari contatti siamo riusciti ad arrivare nella vostra città. Possiamo dire che la scintilla è scoccata praticamente subito già via telefono abbiamo compreso la vostra grande disponibilità ma poi arrivati lì sul posto tutti i ragazzi, nessuno escluso, sono stati molto accoglienti, ci hanno fatto sentire subito a casa. Il resto è avvenuto in maniera naturale: quando trovi una sintonia del genere le parole sono quasi inutili perché il tutto avviene in maniera naturale, ricordo che siamo andati a Ferrara e abbiamo mangiato insieme: quelle cose bellissime che non programmi, un rapporto del genere è bello perché è sincero.
Com’è nata l’idea di un grande evento come il gemellaggio tra i due gruppi?
L’ex presidente Andrea di Iulio e quello attuale Andrea D’Amario ci contattarono e chiacchierando ci dissero che gli avrebbe fatto molto piacere se ci fossimo gemellati con loro. Io rimasi quasi impietrito, ma dalla contentezza, perché era una proposta inaspettata e soprattutto era una di quelle proposte che quando ti arrivano ti lasciano veramente stupefatto perché c’era e c’è tuttora una forte simbiosi. Il direttivo ed io abbiamo subito detto di sì perché ormai Lanciano per noi era diventato un appuntamento fisso.Nel momento in cui, nel 2016 siamo riusciti ad unire quel bel rapporto è stato per noi un onore e un piacere: è stata quasi una cosa naturale, e si sa le cose spontanee sono durature e vere.
Quali sono secondo voi i punti di forza che hanno permesso il gemellaggio? Cosa ci accomuna e cosa di distingue ma ci dà valore l’un l’altro?
La cosa che ci lega al di là della bandiera e degli strumenti, è proprio il rapporto di amicizia, ogni volta che ci vediamo a Lanciano, a Cava, o in giro per l’Italia è qualcosa di più, vedere quelle persone (o conoscere anche delle nuove) è sempre qualcosa di bello e che ci lega ancora di più. Ci accomuna lo stesso spirito di iniziativa, le stesse tematiche, la sincerità che abbiamo nei nostri rapporti, l’unica differenza tra di noi è solo la città ed è proprio questo che ha fatto nascere la nostra amicizia, voi per noi siete parte dell’associazione, quando vedo voi è come vedere i miei ragazzi.
Qual è la festa più importante per voi e come si svolge?
Quella del 17 giugno è una delle giornate che rientrano nelle festività del Santissimo Sacramento, ormai arrivata a quasi 400 anni di storia, è una festività che va a ricordare il miracolo eucaristico che si ebbe a Cava quando a causa della peste morì quasi la metà della popolazione e in quel periodo si narra che in una delle contrade, uno dei parroci scelse di fare una piccola processione con il Santissimo Sacramento e andare su un monte che noi chiamiamo Monte Castello, sul quale svetta il castello di Cava. Una volta arrivato lì, diede la sua benedizione ai quattro lati della città e da quel momento la peste iniziò a scemare e pochi mesi dopo fu debellata. Da quel momento ogni anno, nell’ottava domenica del Corpus Domini viene celebrata questa festività in ricordo di quello che fu il miracolo dell’epoca.
Rientrano in questa settimana di festa tante iniziative oltre che religiose, anche culturali e folkloristiche; quello che andremo a fare rientra nella sfera religiosa, perché riceveremo la benedizione dal vescovo, ma anche folkloristica in quanto ci sarà una sfilata di tutti i gruppi di Cava De’ Tirreni.
Qual è il momento più bello o divertente vissuto insieme che ricordate con maggiore enfasi?
Roberta (Cava de Tirreni):
io ricordo la sera che ho incontrato Benedetta Scaccia, ci siamo subito trovate, anche con i miei genitori ha instaurato subito un bellissimo rapporto e tutt’oggi ci continuiamo a sentire infatti quando siamo venuti l’ultima volta, quando ci siamo salutate è stata un pochino dura.
Francesco (Cava de Tirreni):
mi è complicato pensare a un solo momento perché ce ne sono stati tanti, ma quello più speciale è il ricordo della sera in cui abbiamo apposto la firma sulla pergamena perché lì mi sono sentito lusingato e onorato non solo di rappresentare i miei ragazzi ma di firmare insieme a voi questa pergamena.Il primo che ho in mente però è quello del primo trofeo, in cui ci siamo incontrati per la prima volta, dove da perfetti sconosciuti ci siamo ritrovati a sentirci e telefonarci, quella è la nascita di tutto.
Ci avviciniamo al momento tanto odiato, quello dei saluti. Prima di ciò, quali sono i vostri obiettivi con il nostro gruppo e qual è il vostro augurio per l’Associazione?
Elisabetta (Lanciano):
Auguro a voi altri 20 anni e non solo! Quello che ci accomuna è che siamo due gruppi semplici ma con tanta voglia di fare e soprattutto di creare qualcosa sul territorio. In alcuni periodi c’è bisogno di forza per fare questo, e poi pian piano le altre cose vengono da sé.
Per quanto riguarda entrambi, ci auguro di vederci più spesso e di creare degli appuntamenti fissi in cui ritrovarci e tanti bocconotti per tutti!
Felice (Cava de Tirreni):
Auguro ad entrambi di rimanere sempre così senza cambiare nulla, rimanere in quel rapporto che abbiamo sempre avuto ed è proprio quel rapporto che ci ha portato qui, a questa intervista. Auguro ad entrambi di rimanere semplici, umili e di legare sempre di più!
Roberta (Cava de Tirreni):
Auguro a noi di continuare ad avere questo rapporto, e diventare ancora di più una famiglia e non due gruppi diversi!
Francesco (Cava de Tirreni):
io auguro a tutti noi di essere sempre così genuini, di continuare a conservare questa passione, anche se a volte non è facile. Ma soprattutto, auguro a voi che avete compiuto 25 anni, di continuare su questa linea che vi ha portato a delle grandi soddisfazioni e se oggi siamo qui a fare quest’intervista è perché la vostra Associazione nel tempo ha costruito tanto e voi ne siete la dimostrazione e quindi l’augurio che vi faccio è questo: di continuare con questa tipologia di mentalità e di passione!
L’augurio che faccio ad entrambi è di continuare a camminare su questi binari, e se siamo arrivati fin qui è un piacere enorme!
D’amario (Lanciano):
auguro a noi e a voi di continuare su questa strada, tanta passione da trasmettere alle nuove generazioni, stiamo festeggiando i 25 e i 20 anni di associazione e speriamo di andare molte oltre, tanta forza e determinazione per portare avanti le nostre tradizioni!
Si conclude così, con gli auguri delle nostre due Associazioni, questo speciale di Giugno. Questo articolo è stata un’occasione per rifare una di quelle videochiamate che per un periodo abbiamo tanto odiato e che forse ci sembravano un ricordo lontano. Eppure questo momento così semplice ha acquisito un grande valore: l’incontro. Nonostante il tempo e nonostante i chilometri che ci separano queste due realtà hanno un cuore solo che batte all’unisono e questo cuore è un tesoro raro da custodire e proteggere.
Grazie agli amici di Cava de Tirreni per averci concesso il loro tempo e grazie a voi che avete voluto condividerlo con Noi.
Ci vediamo al prossimo Speciale, non mancate!